Palmizie

Le palmizie sono piante capaci di donare al giardino uno stile esotico ed elegante. Famose per la loro grande tolleranza ai climi caldi e per la manutenzione minima di cui necessitano; sono perfette per esterni di qualsiasi grandezza.

Con il termine palmizie si indica le specie che appartengono alla famiglia delle Palme, molto estesa e diffusa nell'area mediterranea, nei Tropici e in Africa. In questa categoria sono comprese circa 2.000 specie, che si caratterizzano per avere foglie pennate dal robusto picciolo, che si allarga nel punto di innesto al fusto oppure al tronco. Un'altra caratteristica che consente di identificare le palmizie è il fatto che gli esemplari che appartengono a queste specie sono unisessuali. Di conseguenza piante diverse hanno fiori maschili e femminili, riuniti in infiorescenze pendenti. La palmizie presentano un portamento elegante e sono piante di notevole bellezza. Proprio per questo motivo vengono usate come piante decorative, in modo da creare nei giardini e negli ambienti all'aperto scenografie ornamentali do grande effetto visivo. Sono molto apprezzate perché resistono molto bene alla siccità e alla mancanza d'acqua e necessitano di cure e manutenzioni minime nel corso del tempo. Hanno una lunga vita e sono tipiche dei climi tropicali e subtropicali, quindi risentono delle basse temperature e delle gelate. Di conseguenza non possono essere coltivate in aree dal clima temperato oppure dove le temperature scendono sotto lo zero. Rappresentano un eccezione le specie nane che possono essere coltivate anche negli appartamenti oppure spostate in un ambiente protetto durante l'inverno. Infatti il fatto che la famiglia delle palmizie sia molto estesa consente di raggruppare in questa categoria varietà e specie molto diverse tra loro. Si va dalle palme nane che possono essere coltivate in fioriere nei patii, sui balconi, in casa e sui terrazzi, le cultivar ad alto fusto che diventano grandi alberi e le specie con vegetazione ridotta oppure a sviluppo lento. In secondo luogo non bisogna dimenticare che esistono palme che vengono identificate con il nome del Paese di origine.


Ulivi

Gli ulivi appartengono alla famiglia delle oleaceae, del genere olea.
Si può dire, senza timore di sbagliare, che l’ulivo rappresenti la pianta mediterranea per eccellenza: una sorta di abbinamento per antonomasia, se si pensa soprattutto che in Italia la coltivazione di questo straordinario albero occupa ben il 40% del patrimonio globale.
La coltivazione degli ulivi può essere circoscritta in maniera particolare intorno al bacino Mediterraneo: il motivo principale, com’è facilmente intuibile, risiede nel clima.
Per coltivare questo albero, infatti, è assolutamente necessario tenere in considerazione una serie di requisiti fondamentali, al fine di ottenere una resa massima durante la coltura.
Tali requisiti sono:

  • inverni temperati;
  • estati asciutte e calde;
  • una pluviometria annua ben contenuta.

La suddivisione dell’ulivo segue uno schema ben preciso, che si declina in tante circostanze differenti.
Innanzitutto, è doveroso specificare che il nome scientifico dell’ulivo è Oleae Europaea: l’ulivo coltivato, prende il nome di ”olea europaea sativa”, mentre quello che è sottoposto ad una crescita spontanea si chiama ”olea europaea oleaster”.

Coltivare l’ulivo: consigli pratici per la cura di questa pianta
Una delle preoccupazioni principali per tutti coloro i quali abbiano desiderio di dedicarsi alla coltivazione, è sicuramente il continuo dover interpretare i cambiamenti climatici: il clima, infatti, si configura come uno dei motori principali che permette ad un albero di germogliare, di crescere e di fiorire in tutta la sua bellezza.
Fortunatamente, però, gli ulivi sono in grado di adattarsi perfettamente ai cambiamenti climatici, presentando una resistenza davvero incredibile.
Per quanto riguarda l’apporto idrico, invece, è possibile affermare che questo albero sia in grado di convivere perfettamente anche con la siccità: non a caso, infatti, viene definito un ”albero immortale”.
In caso di problemi di qualsivoglia natura, infatti, gli ulivi sono in grado di rigenerarsi completamente, dalla radice alla chioma.
Il motivo principale per cui tutto ciò è possibile, è sicuramente dettato dal fatto che dalla base dell’ulivo rinasce sempre un nuovo pollone che dona la vita al nuovo albero.

Il terreno migliore per coltivare gli ulivi
Nonostante questo albero non richieda particolari cure, è comunque necessario tenere conto di alcuni elementi per poter ottenere il massimo del rendimento.
Gli ulivi necessitano di un terreno particolarmente profondo, dalla conformazione argillosa/calcarea. Trattandosi di una specie cosiddetta termofila, è particolarmente adatta a vivere in ambienti caldi e temperati.
I raggi solari, inoltre, costituiscono uno degli elementi principali per la crescita di questo albero: è quindi doveroso esporre le piante ai raggi solari affinché possano trarne il beneficio necessario per la crescita.
L’umidità non è particolarmente tollerata da questa pianta, quindi è bene prediligere una zona particolarmente ventilata.


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PIANTINE GRASSE. Piante grasse: sembrano facili… Anche perché nell’immaginario comune, se sopravvivono nel deserto, si suppone possano sopravvivere anche sul nostro terrazzo. Eppure bisogna dedicargli un po’ di manutenzione.

Di varie forme colori e dimensioni, le succulente, questo il nome scientifico, ricreano degli spettacolari giardini desertici all’aperto, ma sono perfette anche in casa.

Oltre ai classici cactus, originari delle zone aride degli Stati Uniti, del Messico e del Sud America, vi sono tantissime altre varietà, appartenenti ad almeno 20 famiglie diverse e diffuse in habitat svariati.

Tutte hanno in comune una caratteristica principale. La presenza di un tessuto carnoso nei fusti, nelle foglie o nelle radici, che consente loro di conservare acqua e quindi resistere bene a lunghi periodi di siccità.

È opinione comune che le piante grasse non fioriscano. Invece ci sono diverse varietà che tra primavera e autunno si colorano di splendidi fiori, che spuntano al raggiungimento della maturità (che può richiedere da 1 a 40 anni!) e durano da un solo giorno fino a 3-4 mesi, a seconda delle varietà.

Delicati e dalla consistenza serica, questi fiori sono molto grandi rispetto alle piante e presentano vivaci colori caldi, dal giallo intenso fino allo scarlatto e al carminio.

Si possono creare moltissimi effetti sia in giardino che in grandi vasi da porre sul balcone:

  • linee verticali con le specie dalla forma sferica, dal cleistocactus strausii da porre in primo piano (echinocactus grusonii).
  • linee orizzontali e copertura di sassi con le specie a comportamento strisciante (ruschia pulvinaris, lamprantus, carpobrotus edulis...) e le succulente rampicanti (rhipsalis, schlumbergera…) che emettono cascate di fusti o foglie sottili, ideali nei cestini pensili.
  • punti d’interesse con i fusti rampicanti articolati dell’hylocereus, perfetti per ricoprire i muri.
  • Selezionando e disponendo secondo il vostro gusto le succulente, potete creare delle aiuole in giardino, anche in zone relativamente fresche. Generalmente, queste piante non sopportanol’eccesso di umidità. Fate però attenzione al tipo di clima in cui vivete.